Architettura bioecologica: proposta di riqualificazione di due nuclei residenziali sulla via Sacrofanese a Roma

di Antonietta Longo, Gino Lozzi, Lorenzo Murmura, Luisa Nucci


Università di Studi “La Sapienza” di Roma – Facoltà di Architettura
Relatore: Giorgio Muratore
Correlatore: Aldo Aymonino

Abstract

Lo studio in oggetto è finalizzato a sperimentare nuove possibilità di riqualificazione urbanistica e territoriale mediante le metodologie ed i criteri della Architettura Bioecologica.
L’intervento di riqualificazione, che vuole valorizzare l’integrazione tra l’ambiente naturale e l’ambiente costruito, è localizzato all’estrema periferia nord del Comune di Roma, oltre Prima Porta, in un territorio prevalentemente agricolo, ma fortemente aggredito dall’abusivismo, che ricade interamente nel Parco di Veio.
L’area d’intervento è costituita da due nuclei residenziali sorti abusivamente ed in seguito condonati, la cui edificazione ha avuto inizio nei primi anni ’70 e si è sviluppata, negli anni successivi, seguendo le direttrici delle linee dell’alta tensione. I percorsi di servizio degli elettrodotti, ancora oggi presenti, sono diventati successivamente le strade principali dei nuclei stessi e l’edificato spontaneo è sorto a ridosso delle linee elettriche, incurante del notevole inquinamento elettromagnetico cui i residenti delle abitazioni sono tuttora sottoposti.
La zona edificata è caratterizzata dalla mancanza quasi totale dei servizi pubblici collettivi e degli spazi pubblici di relazione, da una ridotta qualitเ generale del costruito e dall’inquinamento da gas radon, presente nel sottosuolo.
I caratteri naturali del territorio confinante ed interagente si identificano in diverse “dorsali verdi” composte da boschi e selve a ridosso dei corsi d’acqua, da qualche uliveto e da vaste zone a pascolo o coltivate a seminativo.
Il progetto di risanamento prevede il recupero ambientale e la valorizzazione del territorio attraverso la creazione di un sistema verde che costituisce la struttura portante di tutto l’intervento, integra il paesaggio agricolo con il paesaggio urbano e rende riconoscibile l’insediamento. Allo stesso tempo, si è cercato di salvaguardare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio del Parco per una corretta interazione uomo – ambiente.
Il progetto urbanistico dei nuclei è il risultato della sovrapposizione dei sistemi del verde, della viabilità, dell’edificato e dei percorsi pedonali e ciclabili.
Il sistema del verde si insinua tra i lotti edificati, contiene i percorsi pedonali e ciclabili, ridisegna il tessuto urbano ed organizza la distribuzione dei servizi e degli spazi pubblici e privati.
Il sistema della viabilità è costituito da strade a pettine che sfavoriscono l’uso del mezzo privato per i piccoli spostamenti e servono i garages, separati dalle residenze.
Questi due sistemi consentono ad ogni singola abitazione di avere l’affaccio principale a sud ed una “discesa al verde” diretta, immediata; le residenze, infatti, tendono a ricomporre il tessuto urbano e rappresentano il “saldo negativo” dello spazio destinato al verde ed ai servizi.
Il “cretto verde”, potente regolatore del sistema, genera una rete di percorsi pedonali e ciclabili che si distribuisce all’interno dell’edificato e si dirama nel paesaggio circostante, valorizzando le originali caratteristiche del territorio e recuperando l’equilibrio tra l’uomo e la natura, compromesso dall’intensa e sregolata attivitเ edilizia.
Tutti i servizi e le residenze di progetto sono concepiti nel pieno rispetto dei cicli naturali attraverso l’utilizzazione di materiali da costruzione sani, il risparmio energetico, il riciclo delle acque reflue e nere (che possono essere riutilizzate per l’irrigazione dei campi coltivati) in ampi bacini di fitodepurazione, l’uso di sistemi di produzione di energie alternative e di accorgimenti bioclimatici, la predisposizione per la raccolta differenziata dei rifiuti, l’eliminazione dei campi elettromagnetici e dell’inquinamento da sottosuolo.
I servizi collettivi, tutti posti all’interno del “cretto verde”, sono caratterizzati dal loro stretto rapporto con i percorsi pedociclabili di distribuzione e possono essere ipogei, a quota di campagna o sopraelevati.
Le tipologie residenziali sono disposte, per lo pi๙, secondo l’asse Est – Ovest, in modo da avere i prospetti principali orientati a Nord (prevalentemente chiusi e con piccole aperture atte a favorire il raffrescamento estivo) ed a Sud (aperti e vetrati in modo da ottimizzare l’irraggiamento solare per l’accumulo termico).
All’esterno dei nuclei residenziali, i percorsi nel verde si espandono nel territorio rurale e naturale per poter fruire pienamente del patrimonio storico, artistico, archeologico ed ambientale del Parco di Veio: così, sono stati organizzati percorsi naturalistici (dove poter approfondire la conoscenza delle essenze vegetali presenti), percorsi storico-archeologici (con una lettura critica delle emergenze del Parco), percorsi ciclabili ed attrezzati (per le attivitเ educative, formative, sportive e ricreative), nonchè percorsi di studio per lo sviluppo sostenibile (con la realizzazione di impianti di fitodepurazione e di lagunaggio).
Analogamente ai percorsi interni ai nuclei poi, sono posizionati, in luoghi strategici, alcune aree di sosta e ricreative, aree attrezzate per il ristoro, i servizi d’accoglienza e per lo sport, aree panoramiche e nodi di scambio di partenza e di arrivo per la visita del Parco.
In questo modo il “bene” Parco viene messo a disposizione della collettività nel suo complesso, anche con strutture di carattere turistico-naturalistico, che possono favorire lo sviluppo del turismo ecocompatibile e delle attività locali connesse.


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